Izjava Komisije Pravičnost in mir
V Komisiji Pravičnost in mir smo z ogorčenjem sprejeli informacijo, da je Dean Verzel s somišljeniki v četrtek, 10. maja 2012, zažgal votivni križ v Strunjanu. Omenjeni križ so po zaobljubi prvič postavili mornarji in ribiči že leta 1600, da bi jih varoval na morju. Lani so ga tamkajšnji prebivalci obnovili kot del dejavnosti ob letošnjem praznovanju 500-letnice Marijinih prikazovanj.
Zažig votivne podobe v Strunjanu razumemo kot dejanje javnega razpihovanja in spodbujanja verskega sovraštva in nestrpnosti s sramotitvijo verskih simbolov krščanstva, poskus stigmatizacije kristjanov v naši družbi (kristjanofobije) in namerno žaljenje verskih čustev. Glede na to, da je ista oseba pred desetimi leti že zažgala isti križ, menimo, da gre za očitno moralno in pravno zavrženo dejanje v slovenskem kulturnem prostoru.
Pristojne državne organe pozivamo, da v najkrajšem času preverijo prisotnost elementov kaznivega dejanja in odgovornost storilcev za dejanje na osnovi Kazenskega zakonika, v povezavi z določbami Ustave RS in Zakona o verski svobodi, ki nedvoumno obsojajo razpihovanje verskega sovraštva in nestrpnosti.
msgr. dr. Marjan Turnšek
predsednik Komisije Pravičnost in mir
mariborski nadškof metropolit
Dichiarazione della Commissione Giustizia e Pace presso la CES:
Ci opponiamo all'incendio cristianofobico della croce di Strunjan - Strugnano[1]
La Commissione Giustizia e Pace ha ricevuto con indignazione l'informazione che giovedì 10 maggio 2012 Dean Verzel, insieme ad alcuni complici, ha incendiato la croce votiva di Strunjan – Strugnano. Tale croce era stata eretta, in seguito ad un voto, nel 1600 dai marinai e dai pescatori per essere protetti in mare. L’anno scorso gli abitanti del luogo avevano ristrutturato la croce nel contesto delle attività in preparazione ai festeggiamenti del 500° anniversario delle apparizioni della Madonna, che si svolgono quest’anno.
Comprendiamo l'incendio dell'immagine votiva di Strunjan come atto pubblico di incitamento, di promozione dell'odio e dell'intolleranza religiosa attraverso la denigrazione dei simboli religiosi del cristianesimo, come un tentativo di stigmatizzare i cristiani nella nostra società (cristianofobia) e come un insulto intenzionale dei sentimenti religiosi. Dato che la stessa persona dieci anni fa aveva già incendiato la stessa croce, riteniamo che si tratti con tutta evidenza di un'azione morale e giuridica infamante all'interno dello spazio culturale sloveno.
Invitiamo le autorità nazionali competenti a verificare al più presto possibile la presenza di elementi costitutivi di reato e la responsabilità degli autori dell'atto, sulla base del Codice penale e delle disposizioni della Costituzione della Repubblica di Slovenia e della Legge sulla libertà religiosa, che condannano inequivocabilmente l'incitamento all'odio e all'intolleranza religiosi.
Mons. Marjan Turnšek
Presidente della Commissione Giustizia e Pace
Arcivescovo metropolita di Maribor
[1] Giovedì 10 maggio 2012, a Strunjan – Strugnano, nella diocesi di Koper – Capodistria in Slovenia, è stata data alle fiamme una croce votiva, eretta nel 1600 dai marinai e dai pescatori della zona, per essere da lei protetti in mare. Dieci anni fa, l’artista Dean Verzel, aiutato da alcuni complici, aveva già compiuto lo stesso gesto, per il quale era stato perseguito penalmente, ma il cui processo si era concluso con un’assoluzione. In occasione del 10° anniversario del primo incendio, Dean Verzel ha ripetuto il gesto aiutato da un filosofo, che ha introdotto l’avvenimento leggendo una sua poesia sulla croce come simbolo di gerarchia, di sottomissione e di abbrutimento, destinato a cadere. L'autore dell'incendio ha giustificato alla polizia e alla stampa il suo atto non come gesto anticristiano, ma come opera d'arte.