La vita umana non è materiale di ricerca da commercializzare

 

La Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Slovena (CES) esprime il suo disappunto circa la decisione del Governo della Repubblica di Slovenia (RS), che nella seduta del 20 luglio 2006 ha appoggiato la ricerca sulle cellule staminali embrionali, cioè sulle cellule provenienti da embrioni umani, ricerca che provoca anche la loro soppressione. Con questa presa di posizione nella riunione del Consiglio dei Ministri dell’UE, il 24 luglio 2006 a Bruxelles, i rappresentanti sloveni hanno appoggiato la proposta di finanziare le ricerche che indirettamente provocano sempre la soppressione degli embrioni umani. C’è il pericolo che si diffonda la convinzione per cui la vita umana sia solamente materiale biologico privo di valore morale e sia lecito sopprimerla.

La decisione del Consiglio dei Ministri dell’UE afferma che sono vietate le ricerche sugli embrioni umani, qualora ne provochino la soppressione, ma in realtà non esiste un altro modo per ricavare le cellule staminali embrionali, perció la decisione è un ingannevole fumo negli occhi. La presa di posizione del Consiglio dei Ministri dell’UE, in realtà, rende possibile che i singoli Governi degli Stati Membro e le istituzioni private finanzino i progetti di ricerca che per ricavare le cellule staminali embrionali usino la creazione e la soppressione di embrioni umani. Successivamente l’UE nel nuovo “Settimo Programma di Ricerca” potrà finanziare la ricerca su cellule staminali già esistenti.

La posizione del Governo della RS a Bruxelles è stata decisiva per raggiungere l’accordo. Se il Governo della RS avesse rispettato il parere della Commissione Etica della RS, la Slovenia non si sarebbe distanziata dal gruppo dei Paesi che si oppongono alla ricerca scientifica sugli embrioni umani e, di conseguenza, alla loro soppressione. La dissociazione della Slovenia dal suddetto gruppo è stata sufficiente acché il gruppo di Stati non sia stato più in grado di impedire la cosiddetta “ soluzione di compromesso”, che in sé è contraddittoria e non etica. Infatti, da una parte, con la promessa di finanziamento delle ricerche su cellule staminali embrionali incoraggia gli Stati a rendere possibile la creazione e poi la soppressione di embrioni umani, dall’altra riconosce che questo non è moralmente accettabile.

La Chiesa Cattolica si oppone fermamente ad ogni atto di creazione e soppressione di embrioni umani a scopo di ricerca. Tali ricerche sono sempre in contraddizione con la dignità di ogni essere umano e con la Carta dei diritti fondamentali dell’UE, la quale all’art. 1 afferma che ogni essere umano ha una dignità inviolabile, che deve essere rispettata e tutelata.

La Commissione Giustizia e Pace della CES concorda con la posizione ufficiale della Commissione Etica della RS, che è stata presentata all’opinione pubblica in modo scorretto. Il chiaro dissenso della suddetta Commissione Etica riguardo a tali ricerche è diventato “parere favorevole”, sulla base del quale il Governo della RS ha fondato la sua posizione. In realtà la Commissione Etica ribadisce che “secondo un importante principio etico si cerca di avanzare nella conoscenza nei modi eticamente meno problematici. Inoltre, secondo il parere di alcuni famosi scienziati, i progetti di questo tipo sono più promettenti sia per la scienza che per l’impiego terapeutico. Sui malati le cellule staminali provenienti da persone adulte sono più sicure delle cellule staminali embrionali, che sono multipotenti e si possono sviluppare in direzione non voluta. La Commissione Etica ritiene, inoltre, che gli embrioni residui della procreazione artificiale con assistenza medica non sono una fonte di cellule eticamente neutrale, perché il loro utilizzo puó influenzare la nostra visione dello status morale dell’embrione umano e la nostra posizione circa la strumentalizzazione, la reificazione della vita umana”.

 

Pertanto chiediamo:

1. che il Governo della RS difenda la vita umana dal concepimento alla morte naturale sia a livello nazionale che a livello di Unione Europea;

2. che il Governo anche in futuro non sovvenzioni né incoraggi ricerche scientifiche basate sulla soppressione di embrioni umani;

3. che i deputati sloveni al Parlamento Europeo, quando dovranno esprimere il voto in merito a questa decisione alla fine del prossimo novembre, siano fermamente contrari alle ricerche scientifiche sulle cellule staminali embrionali, perché queste comportano necessariamente la soppressione di embrioni umani.

                                                                                    Mons. Anton Stres, Vescovo di Celje,

Presidente della Commissione Giustizia e Pace della CES